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I TESTI DI CANZONI DA SPIAGGIA DETURPATA (LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA / VASCO BRONDI)

13 Novembre 2022 by admin
testi

Lacrimogeni.

negli appartamenti subaffittati sulla scia dei carriarmati parcheggiati senza toglierci le scarpe ci siamo addormentati rovistando tra i futuri più probabili voglio solo futuri inverosimilie non avere mai le mani fredde e non finire mai le sigarette proteggimi dai lacrimogeni e dalle canzoni inutili e proteggimi le sopracciglia dai manganelli e nello scrosciare delle piogge acide portami a bere dalle pozzanghere portami a bere dalle pozzanghere portami a bere dalle pozzanghere portami a bere dalle pozzanghere.


Per combattere l’acne.

la notte atomica che ci ha rimboccato le palpebre guardare il cielo malconcio di chernobyl da qui esprimere desideri quando vedi scoppiare navicelle spaziali o moduli lunari russi o giapponesi o americani arrampicarsi sulle impalcature per prendere il sole e rivenderlo a qualche spacciatore lavarsi i denti con le antenne della televisione durante la pubblicità ho abbassato le saracinesche dei negozi sui miei occhi con le nostre discussioni serie si arricchiscono solo le compagnie telefoniche siamo l’esercito del SERT siamo l’esercito del SERT siamo l’esercito del SERT siamo l’esercito del SERT a parigi dici che non volano mosche benedirci in chiese chiuse e in farmacie compiacenti sposarci con i cerotti usati in passeggiate su spiagge deturpate le piazze sono vuote le piazze sono mute per combattere l’acne sono tutti in ferie maratone sulle tue arterie sulle diramazioni autostradali sui lavori in corso solo per farti venire e invidiare le ciminiere perché hanno sempre da fumare le notti inutili e le madri che parlano con i ventilatori negli inceneritori le schede elettorali e i tuoi capelli che sono fili scoperti costruiremo delle molotov coi vostri avanzi faremo dei rave sull’enterprise farò rifare l’asfalto per quando tornerai siamo l’esercito del SERT siamo l’esercito del SERT siamo l’esercito del SERT siamo l’esercito del SERT e i tuoi capelli che sono fili scoperti che sono nastro isolante che sono fili scoperti


Sere feriali.

perché non ci siamo mai rincorsi come nei brutti film ti riposi sui cofani delle automobili sotto gli alberi asmatici con i pugni alzati per arrenderci per accenderti le sigarette con i fulmini per rincorrere i tir su motorini elaborati che buon profumo di paraffina fa il fumo che ci siamo comprati perché non ci siamo mai rincorsi come nei film melodrammatici di merda invece dei dormitori per i tossici delle sere feriali a verniciare treni infermi sotto gli alberi stempiati lungo viali trafficati per sorprenderti per farti fotografare i fulmini per rincorrere i tir per rincorrere i trip per rincorrere i tir per rincorrere i trip su motorini elaborati che buon profumo di paraffina fa il fumo che ci siamo comprati attenti ai gatti con l’aids attenti ai gatti con l’aids ai passanti che gettano i cervelli dal cavalcavia sui nostri pomeriggi troppo lunghi e troppo azzurri attenti ai gatti con l’aids attenti ai gatti con l’aids ai passanti che gettano i cervelli dal cavalcavia sui nostri pomeriggi troppo lunghi e troppo azzurri invece dei dormitori per i naufraghi delle sere feriali provinciali turisti nei tuoi inferni sproporzionati fuori dai finestrini per fotografare le braccia e le lamiere storcersi poi dirmi guarda come siamo friabili dai guarda quanto siamo friabili.


Stagnola.

non mi ero pettinato abbastanza per vederti per non far piangere i tuoi salici piangenti e ci piscino pure addosso gli angeli e i conoscenti morti negli incidenti che non capisci gli incubi dei pesci rossi non capisci gli incubi dei pesci rossi passeresti ancora ore a pettinarmi le vene parlandomi d’amore e di metadone in televisione niente di speciale dal naso colano le sere corrono verso l’ospedale maggiore un po’ di carta stagnola per addobbare a festa questa stanza di merda chiudi lo scrigno dei tumori e dei tuoi quaranta cuori circondati di marciapiedi e di quartieri industriali apri lo scrigno dei preservativi troppo costosi e dei tuoi minuscoli seni che non capisci gli incubi dei pesci rossi non capisci gli incubi dei pesci rossi e ci piscino pure addosso gli angeli e i conoscenti morti negli incidenti e ci piscino pure addosso gli angeli e i conoscenti morti negli incidenti stradali chiudi lo scrigno dei tumori e dei tuoi quaranta cuori circondati di marciapiedi e di quartieri industriali apri lo scrigno dei preservativi troppo costosi e dei tuoi minuscoli seni.


Piromani.

incendia le farfalle meccaniche le rose lisergiche e i nostri pochi orgasmi e ti ricordi dei combattimenti tra i cigni finti e delle sere a sbranarsi delle sere a strafarsi con me non devi essere niente con me non devi essere niente venere del mio intestino tenue quando dormo guido piano non ti preoccupare venere delle nostre sterili polemiche andremo a londra a dimagrire con me non devi essere niente con me non devi essere niente e stavi diventando blu anche tu i tuoi insulti i tuoi fiori finti le siringhe disinfettate coi nostri occhi di criptonite coi nostri occhi di criptonite andiamo a vedere le luci della centrale elettrica andiamo a vedere le luci della centrale a turbogas e tornino a scoppiare a ridere le nostre madonne bulimiche e tornino a crepare ma dal ridere le nostre madonne anoressiche incendia le farfalle meccaniche le rose lisergiche e i nostri pochi orgasmi ti ricordi dei combattimenti tra i cigni finti e delle sere a sbranarsi e delle sere a strafarsi addio fottiti ma aspettami addio fottiti ma aspettami andiamo a vedere le luci della centrale elettrica andiamo a vedere i colori delle ciminiere dall’alto dei nostri elicotteri immaginari andiamo a dare fuoco ai tramonti e alle macchine parcheggiate male ad assaltare ancora i cieli a farci sconfiggere e finire sui telegiornali foto in bianco e nero delle nostre facce stravolte sui quotidiani locali andiamo a vedere i cantieri delle case popolari dai finestrini dei treni ad alta velocità trasformiamo questa città in un’altra cazzo di città andiamo a vedere le luci della centrale elettrica andiamo a vedere le luci della centrale a turbogas e tornino a scoppiare a ridere le nostre madonne bulimiche e tornino a crepare ma dal ridere le nostre madonne anoressiche e le fotomodelle le tue fotomodelle le tue fottute fotomodelle.


La lotta armata al bar.

i cassonetti in fiamme fanno un odore strano i nostri discorsi seri di ieri intercettati dai finanzieri gli spacciatori tunisini affittano camere di alberghi vicini alle stazioni noi siamo egocentrici come i gatti scappati dai condomini facevi risorgere i binari morti e ricucivi i polsi a tutti facevi risorgere i binari morti per portarci al discount a fare acquisti mi ripetevi che gli sbagli sono stati nell’asfaltare i prati e non i preti guardando i muratori che camminano sui tetti fare ancora i nostri imbarazzanti progetti coi pianeti che ci precipitano in cucina e ci disfano i letti i letti matrimoniali in cui dormiamo da soli come i cani investiti come i bambini mangiati dai democristiani facevi risorgere i binari morti e ricucivi i polsi a tutti facevi risorgere i binari morti per portarci al discount a fare acquisti andiamo a far la spesa là la lotta armata al bar la lotta armata al bar gli addetti alla fabbricazione del buonumore sono in cassa integrazione le tue tanto attese mestruazioni e le rivoluzioni e gli interessamenti per le persone più fatiscenti che incontri mentre crollavano i poster e tu davi da bere a tutti i cani di piazza verdi con i tuoi pianti e gli esaurimenti le telefonate inconcludenti e i nostri voti scarsi rifacciamo le tette ai nostri progetti scadenti restaurando quei momenti quando ci lacrimavano addosso anche i soffitti e tu correvi su chilometri di scontrini ma non mi raggiungevi cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di anni zero delle nostre giornate che sono state ristrutturate di tutti gli altri libertini che sono stati biodegradati di quando sono arrivati gli artificieri e ci hanno disinnescati e si fermavano i tram per deridermi e si fermavano i tram per deridermi i cassonetti in fiamme fanno un odore strano i nostri discorsi seri di ieri intercettati dai finanzieri gli spacciatori tunisini affittano camere di alberghi vicini alle stazioni noi siamo egocentrici come i gatti scappati dai condomini.


La gigantesca scritta coop.

fammi i tuoi discorsi metafisici sui fori dei piercing che si richiudono sugli occhi spenti con gli estintori sui conti correnti coi cognomi finti sarà la prima volta che non andrò a votare sarà la prima volta che non andrò a puttane con un alito tremendo ti ho sussurrato all’orecchio bonjour mon amour aprendo la finestra sopra netturbini sopra nottambuli svetta la gigantesca scritta coop e i cccp non ci sono più e i cccp non ci sono più i cccp non ci sono più da un bel po’ hanno i fanali accesi per evitarci non ho paura sai degli ecomostri dei parchimetri dei centri commerciali dei benzinai tu avevi i vestiti adatti per le tue guerre stellari tu avevi i vestiti adatti per le tue guerre stellari fammi i tuoi discorsi metafisici sui tetti di eternit degli anni ottanta sui paracadute coi buchi di sigaretta d’altronde è feroce settembre come back settembre come back settembre come back settembre come back september i sistemi d’allarme si sono sgolati non hanno fatto feriti i sistemi d’allarme si sono sgolati non c’hanno sentiti hanno i fanali accesi per investirci non ho paura sai degli antifurti dei carnivori degli incendi estivi dei tuffatori dai grattacieli dei clandestini dei finanzieri e tu avevi i vestiti adatti per le tue guerre stellari tu avevi i vestiti adatti per le tue guerre stellari.


Fare i camerieri.

ti porto sul ponte più bombardato d’europa con la mia macchina non catalitica negli autogrill a dormire a perdere il cellulare sull’autostrada del sole a farci abbandonare fare i camerieri a parigi a new york a belgrado fare i camerieri a parigi a new york a berlino a hong kong vieni con me a correre sulla circonvallazione che ho voglia di stordirmi un po’ coi fumi dello smog senti i tuoni senti i tuoni senti i tuoni dagli stati uniti bombardare l’iran bombardare l’iran bombardare l’iran saremo i vostri migliori fornitori di mine fare i camerieri a parigi a kabul a beirut che a forza di bere ti vada di traverso il mare fare i camerieri a parigi a kabul a pechino a hong kong accompagnami a correre sulla circonvallazione a sentire sparare appena fuori dai poligoni a sentire sperare a due passi dai cimiteri monumentali dai funerali di berlinguer a vederti sparire a firenze partire col camion che raccoglie la spazzatura alle sei di mattina “mentre parecchi facevano l’università e alcuni s’impiccavano in garage lasciando come ultime volontà le poesie di Vian mentre parecchi facevano l’università e alcuni s’impiccavano in garage lasciando come ultime volontà le poesie di Vian.” (l’ultima frase è di babsi jones)


Produzioni seriali di cieli stellati.

per stendere le nostre magliette sbiadite sui cavi della luce sulle linee periferiche dei tuoi tram troppo mattinieri e sulle loro vene che si vedono bene ridere a dirotto ai distributori di sigarette fosforescenti sulle sedie elettriche le lacrime per inquinare le piccole e medie imprese appalti e subappalti sulle tue lune storte i cadaveri degli astronauti e i cani avvelenati le produzioni seriali di cieli stellati e i sogni smantellati deportati in siberia mentre ti addormenti mentre mi parli e contribuisci allo scioglimento dei ghiacciai distribuisci volantini che diventano pavimenti e funerali laici per i cd i sistemi nervosi degli elettrodomestici e i lavavetri per i miei occhi gli etilometri ubriachi fradici i platani decapitati i carriattrezzi con i cuori ammaccati per riaggiustarti le dita per i ponti interrotti i ponti distrutti aggrappati agli aerei dirottati i nostri migliori anni telecomandati i giorni pirotecnici i manganelli telescopici sulle nostre vetrine interiori tipo protette da infami barriere architettoniche le nostre aspirazioni quando strattonavamo il mare dove andavamo a farci male quando strattonavamo il mare dove andavamo a farci male ridere a dirotto ai distributori di sigarette fosforescenti sulle sedie elettriche le tue ansie planetarie e sempre lo scrosciare di chitarre e di file di macchine e di code di macchine appalti e subappalti sulle tue lune storte i cadaveri degli astronauti e i cani avvelenati le produzioni seriali di cieli stellati e i sogni smantellati deportati in siberia mentre ti addormenti.


Nei garage a milano nord.

i semafori cominciavano a lampeggiare centimetri tra le nostre bocche con un contratto andato a male con le istruzioni per abbracciarsi e per ballare negli scompartimenti delle metropolitane sarà l’effetto serra il nostro carcere speciale le fotocopie del cielo milanese che milano era veleno che milano era veleno era un deserto al contrario un cielo notturno illuminato a giorno da stelle cianotiche da stelle col tuo nome insegne luminose tifosi violenti arruoliamo brigatisti nei bar deserti sui navigli la curiosità ci divorava e staremo ad abbaiare a questo cielo da rottamare abiteremo in un centro sociale affacciato sulle discariche e sul mare ma lavoreremo ancora in nero che milano era veleno che milano era veleno era un deserto al contrario un cielo notturno illuminato a giorno da stelle militanti da stelle deficienti dalle p38 caricate a salve milano da bere milano da pere amori interinali e poliziotti di quartiere nei bar deserti sui navigli per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti.

VA’ DOVE TI ESPLODE IL CUORE

23 Maggio 2022 by admin
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Oggi esce una nuova canzone.
Va’ dove ti esplode il cuore.
Una canzone ambientata nella provincia sonica degli anni novanta dove nell’aria si sentiva sempre qualche chitarra elettrica, qualche amplificatore tirato all’inverosimile che fischiava, qualcuno che gridava strane parole d’amore.

Buon ascolto!
V.

UNA DISPERATA VITALITA’

11 Aprile 2022 by admin
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A 100 anni dalla sua nascita, Mantova celebra una delle figure più importanti del panorama culturale italiano e internazionale del XX secolo: Pier Paolo Pasolini. Poeta, sceneggiatore, regista, attore, scrittore, drammaturgo, e persino pittore, Pasolini ha influenzato la società a partire dal secondo dopoguerra fino alla metà degli anni settanta, accendendo dibattiti e osservazioni a seguito delle sue acute osservazioni sullo stile di vita, sulle abitudini e comportamenti popolari, disegnando il cambiamento antropologico e sociale italiano.

Comune di Mantova e Fondazione Artioli, in collaborazione con Cara Catastrofe, Gibilterra Management, IMARTS, Palazzo Te, Cinema Mignon, e con la direzione artistica di Vasco Brondi, vogliono rendere omaggio alla figura di Pasolini con la rassegna Una disperata vitalità. Conversazioni con Pier Paolo Pasolini, due giorni di appuntamenti nella prestigiosa cornice di Palazzo Te e con la presenza di ospiti illustri, per ripercorrere le opere e il pensiero dell’intellettuale attraverso il dialogo tra storia e contemporaneità, rafforzando la memoria delle pellicole e degli scritti che egli ci ha lasciato.
Una disperata vitalità costituisce il racconto immersivo nell’opera di Pasolini attraverso conferenze, proiezioni e spettacoli e la presenza di nomi di rilievo nazionale.
Le testimonianze di un uomo che, attraverso le sue fragilità e la sua genialità ha fotografato “l’onda italiana della controcultura” nel secondo dopoguerra, sono raccontate attraverso le conferenze e gli spettacoli in programma, percorrendo il sentiero di contaminazione dei linguaggi tra teatro, immagini, video e musica, che rappresentano la testimonianza del lessico multidisciplinare e trasversale della poetica di Pier Paolo Pasolini. Palazzo Te, location unica al mondo intrisa di storia e rara bellezza, sarà la cornice che ospiterà gli spettacoli creati ad hoc e che per questo rappresenteranno un’occasione irripetibile per immergersi nella poetica del grandissimo intellettuale ed artista.

CI ABBRACCIAMO: LA NUOVA CANZONE E IL VIDEOCLIP CON STEFANO ACCORSI

30 Aprile 2021 by admin
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Da adesso al link https://youtu.be/WBHtCWhwKUk potete vedere il videoclip di CI ABBRACCIAMO.
Lo ha diretto Giorgio Testi qualche settimana fa al Teatro della Pergola di Firenze ed è basato sulla performance Save the last dance for me di Alessandro Sciarroni.
Sono stato da subito affascinato dal lavoro che ha fatto Alessandro sulla Polka Chinata, un ballo folcloristico bolognese, una danza di corteggiamento che risale ai primi del ‘900, eseguita in origine da soli uomini. Quando l’ha scoperta era una tradizione popolare in via d’estinzione, la danza era praticata in Italia solo da cinque persone e ha sviluppato questo progetto fatto di performance e workshop anche per diffondere e ridare vita a questo ballo.
Il video è stato realizzato grazie all’accoglienza del Teatro della Pergola e del suo direttore artistico Stefano Accorsi (che vedrete anche nel video!), di Tommaso Sacchi che ha appoggiato da subito il progetto, dei due fantastici danzatori Gianmaria Borzillo e Giovanfrancesco Giannini e di tutta la grande squadra Pulse Films Italia che lo ha prodotto.
Grazie a tutti! E come diceve Sant’Agostino secoli fa “Amate e fate quello che volete”!

CHITARRA NERA: IL VIDEOCLIP CON ELIO GERMANO

2 Aprile 2021 by admin
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Da adesso potete ascoltare Chitarra nera. L’ho scritta senza neanche pensare alla forma che dovrebbero avere le canzoni, è uscita serena e lancinante, già fatta, senza rispettare nessuna regola musicale o di metrica. L’ho registrata su queste armonie come per liberarmene, con la mia voce normale, senza neanche cantare. Irrimediabile perdita, irrimediabile fiducia. Una specie di poema, noi due come i miti greci ma da noi non si impara niente. Chitarra nera è un film a parte dentro questo disco, è la prima canzone che ho scritto dopo parecchio che non scrivevo più niente e ci tenevo fosse la prima ad uscire.
La copertina è un fotogramma dal video girato da Daniele Vicari con protagonista Elio Germano.

Una grande emozione condividerla con voi.

V.

PAESAGGIO DOPO LA BATTAGLIA: IL NUOVO ALBUM DAL 7 MAGGIO 2021

11 Marzo 2021 by admin
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Il 7 maggio uscirà il mio nuovo disco, si intitola PAESAGGIO DOPO LA BATTAGLIA.
Dopo un lungo periodo senza toccare una chitarra mi sono rimesso a scrivere mentre il mondo che conoscevamo cambiava radicalmente.
Ne è uscito un disco di racconti per voce e cori, per orchestra e sintetizzatori. In realtà adesso che l’ho registrato sto cercando di capirlo. In ogni canzone c’è qualcuno che ricerca fiduciosamente anche in tempi difficili tra le leggi della città e quelle dell’universo.
Dopo la battaglia c’è una pace incerta, piena di ferite e piena di sollievo.
C’è qualcuno che chiama un nome tra le macerie, qualcuno che risponde.
La prima tiratura del CD sarà a forma di libro e conterrà “Note a margine e macerie” un diario on the road in un’Italia deserta. Un racconto dei tragitti che ho percorso tra uno studio di registrazione e l’altro, di notti silenziosissime tra Milano, Ferrara e i ricordi di un viaggio in India, di un inverno a Lampedusa o dei paesi disabitati dell’Italia interna.
La copertina è una foto inedita di Luigi Ghirri scattata dalle mie parti.
C’è una Panda che con i fanali accesi emerge dalla tempesta, traballante e fiduciosa. #paesaggiodopolabattaglia

TALISMANI PER TEMPI INCERTI, IL DISCO LIVE DEI CONCERTI DELL’ESTATE 2020

21 Dicembre 2020 by admin
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Sono contento di dirvi che da oggi trovate sulle varie piattaforme di streaming (al link https://smarturl.it/talismani) “Talismani per tempi incerti”, il concerto che abbiamo portato in giro in quest’estate particolare.

Uscirà anche in doppio vinile con una tiratura limitata di 500 copie, disponibile da fine gennaio ma in pre-order già da oggi al link https://bit.ly/storevb.

Ci sono dentro i talismani, le letture, le canzoni che ho scritto io e quelle che hanno scritto altri che ho cantato tutte le sere nelle piazzette, sulle colline, negli anfiteatri, nei cortili, su palchi galleggianti, nei castelli, nei parchi, in spazi enormi dove eravamo in trecento, cinquecento, massimo mille persone.

I biglietti finivano sempre in pochi giorni anche se portavo in giro uno spettacolo non ben identificato, sottotitolato “sonate per pianoforte violoncello e chitarre distorte”, facendo la cosa controproducente di leggere poeti, filosofi, cantare canzoni sconosciute.

Tra noi eravamo molto più vicini di quello che sembrava, lo spazio e il tempo manifestavano la loro arbitrarietà, i momenti erano più intensi, lo spazio che ci divideva spariva.

Ci siamo ritrovati con gli strumenti in mano, davanti alle casse degli impianti come fossero degli oracoli, come sempre misteriosamente attirati dalla musica, dall’aria che vibra a tempo con noi, dalle parole che ogni tanto si sintonizzano con la nostra confusione e fanno sentire tutto forte e chiaro.

Questo concerto è stato registrato praticamente a mia insaputa e non avrei mai pensato di farne un disco, ma adesso queste registrazioni sono diventate a loro volta un talismano, ripensando a quel buco spazio/temporale bellissimo. Talismani per tempi incerti è il nostro dono di fine anno per provare a ricambiare l’abbraccio stretto che abbiamo sentito.

Grazie ai musicisti e a tutta la squadra: Andrea Faccioli, Daniela Savoldi, Angelo Trabace, Lorenzo Caperchi, Francesco Trambaioli, Max Martulli, Samuel Basso, Samuel Basso, Luca Bernini e Michele Annechini di Gibilterra, Elisa Sitta e Francesco Cattini di IMARTS, ai promoter di ogni data, a Margherita Vicario, a Massimo Zamboni e a chi si è fatto pochi chilometri o moltissimi per raggiungerci.

Grazie!

V.

LA TRACKLIST:

1 – DOPO (poesia di Erri De Luca)
2 – LE RAGAZZE STANNO BENE
3 – MAGIC SHOP
4 – CRONACA MONTANA
5 – PUNK SENTIMENTALE
6 – MA ADESSO IO (poesia di Mariangela Gualtieri)
7 – IL WALTZ DEGLI SCAFISTI
8 – LA STRADA (poesia di Ko Un)
9 – IN VIAGGIO
10 – I DESTINI GENERALI
11 – NOI NON CI SAREMO (con Margherita Vicario)
12 – QUI
13 – SMISURATA PREGHIERA
14 – UN INCONTRO INATTESO (poesia Wislawa Szymborska)
15 – CHAKRA
16 – A VOLTE SI TOCCA IL PUNTO FERMO E IMPENSABILE (poesia di Mario Luzi)
17 – MISTICA
18 – ANNARELLA (con Massimo Zamboni)
19 – BELLO MONDO

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